La cassetta postale è un’invenzione tutta italiana: si pensa che la prima sia nata a Castel Gandolfo durante i moti del 1820-21 e sia stata l’erede della buca delle lettere installata lungo le vie consolari (dal 1632). Nella Serenissima Venezia le buche delle lettere erano vere e proprie bocche della verità. Fatto è che di lì a poco le cassette postali si sarebbero diffuse in tutto il mondo. E non poteva essere altrimenti, tanto è delicato il compito che affidiamo alle nostre lettere. È passato qualche secolo ma le cassette postali sono ancora vive, e nelle fogge più disparate, per quanto minacciate dalla comunicazione sul web.
Parto da un suggestivo Guinness dei primati, la cassetta postale più profonda al mondo. Si trova a Susami, in Giappone, sul fondo del mare. Non ci credereste ma è perfettamente funzionante (da aprile a settembre, a quanto pare), ci sono snorkeler che s’immergono per affidare una lettera subacquea a questa cassetta del profondo. Il diving della zona vende cartoline impermeabili e pennarelli per vergarci su il messaggio. Dagli abissi alle sommità: la cassetta postale più alta del mondo la trovate sempre in Giappone, sulla vetta del monte Fuji (3776 metri). Una rivincita sul web?
Dal Guinness all’essenzialismo. In Olanda, una delle aziende più rappresentative propone la cassetta della posta più minimal chic che si possa immaginare, total white e dalla forma elegantissima, che si sposa con le abitazioni in stile contemporaneo.
Non di rado la cassetta della posta può caratterizzarsi per dettagli inaspettati, audaci e originali. Nei paesi anglosassoni, càpita spesso di imbattersi in cassette dalla forma bizzarra e dalle decorazioni stravaganti. Come un cane simile a quello dei padroni di casa o uno squalo con le fauci spalancate, Batman pronto a spiccare il volo, il cottage dei propri sogni, il bus colorato della scuola elementare. Nel Nord Europa si riscontra una tendenza al riciclo: spesso in legno o in metallo riciclato, le cassette impongono il loro carattere funzionale ed essenziale tipico dei popoli che rappresentano.
La cassetta delle lettere di molti americani dalla forma a galleria (“hangar”) ha il sapore vintage. Generalmente fissata a un palo, capiente e robusta, è destinata di norma a chi riceve giornali, riviste e tutto ciò che può risultare voluminoso. Può essere personalizzata con badierine e adesivi, rivestita di metalli particolari e persino dipinta e addobbata fino ad assumere la forma di una mucca o di un asino.
Nella terra dei film western, il Texas, non potevano mancare le cassette postali a forma di pistola. Il calcio funge da palo e la canna da cassetta per le lettere. Il postino imbuca dalla volata dell’arma e chi vuole raccogliere la corrispondenza, a quanto pare, deve prima togliere la sicura. Mani in alto!
Ritorno al Giappone perché è qui che la creazione di caselle postali diventa arte. Le fogge sono le più strane e creative che possiamo immaginare: a forma di geisha, di Game Boy della Nintendo, di tempio, di tram, di natiche femminili, di manufatti antichi o supereroi dei fumetti. Evocano mondi e sono veri e propri biglietti da visita delle abitazioni.