A circa 40 chilometri da Roma, sorge un’antica cittadina, dal passato nobile. Nobiltà di cui porta le stigmate ancora oggi ben evidenziate da uno dei templi di origine romana più antichi del Lazio. La città è Palestrina ed il tempio è il Santuario della Fortuna Primigenia.
Il Tempio rappresenta la perfetta fusione tra arte ellenistica e arte romana ed è la perfetta testimonianza della cultura politeistica dell’antica Roma.
Da non sottovalutare il fatto che fu uno dei luoghi di culto più importanti nel mondo romano.
Curiosa è la storia di questo tempio, edificato attorno al II secolo a.C. e poi scomparso durante il periodo medievale, durante il quale crolli e abbandono, indussero le persone del luogo a costruirvi sopra delle abitazioni.
Solo verso la fine della II Guerra Mondiale torno alla luce, grazie ad un avvenimento tanto tragico quanto importante per le sorti del tempio.
Tutti avrete studiato o sentito parlare dello sbarco di Anzio da parte degli alleati per liberare l’Italia dall’invasione tedesca. Ebbene, durante la battaglia, i proiettili di cannone sparati dalle navi alleate, giunsero fino a Palestrina, distrussero proprio le abitazioni sorte sul tempio e permisero la sua riscoperta.
Oggi, quel che rimane del Santuario della Dea Fortuna Primigenia di Palestrina, si erge in tutto il suo splendore, dominando la cittadina laziale. Visibile anche il pozzo delle sorti, quello utilizzato dai sacerdoti romani per predire il futuro ai pellegrini che ne facevano richiesta.
Il rito era davvero suggestivo. Un fanciullo veniva calato in fondo al pozzo dove poteva raccogliere un cofanetto ligneo all’interno del quale vi erano custodite le “sortes”, delle tavolette in legno su cui era incisa la risposta alla domanda del richiedente.
All’interno del Tempio doveva essere custodita una gigantesca statua, dedicata alla Dea Fortuna Primigenia. L’aggettivo primigenia era stato dato perché la si considerava “madre di tutti gli Dei”, al tempo stesso madre e moglie di Giove stesso. Da questo potete ben capire quanto fosse importante il culto della Dea nel mondo dell’antica Roma.
Collegato al tempio doveva essere l’antro delle sorti, nella zona archeologica che si trova nel centro storico di Palestrina. Proprio nell’antro veniva custodito il prezioso cofanetto e proprio qui, fu rinvenuto un altro capolavoro conservato nel Museo Archeologico di Palestrina: il Mosaico del Nilo.