La riforma del condominio entrata in vigore nel Giugno 2013 si è preoccupata di ridefinire la figura dell’amministratore di condominio, tracciandone il perfetto profilo e definendo i motivi che determinano la revoca della carica. Ecco le regole che un amministratore di condominio dovrebbe rispettare per evitare di perdere il suo importante incarico.
Prima di tutto un amministratore condominio Ferrara deve fare riferimento agli articoli 1129 e 71 bis del Codice Civile. Il ruolo di amministratore condominiale può essere svolto soltanto da chi: possiede il “godimento dei diritti civili”, ovvero le libertà individuali; non è stato condannato per delitti contro la pubblica amministrazione e non ha ricevuto condanne penali superiori a due anni. La norma prevede il divieto assoluto di ottenere la nomina di amministratore condominiale da parte di coloro che sono stati interdetti oppure non abilitati e per coloro che si rifiutano di pagare eventuali cambiali. Possono ricoprire questa carica anche società esterne e, se ci sono i requisiti, i soci, gli amministratori oppure i dipendenti di quest’ultima. Se uno dei requisiti previsti per legge viene meno, allora l’amministratore può essere sospeso: ogni condomino ha il diritto di convocare l’Assemblea e nominare una figura considerata idonea dalla maggioranza dei condomini.
Un altro requisito necessario per ottenere la nomina di amministratore condominiale è legato al livello di istruzione dell’ipotetico candidato: in particolare, è necessario aver conseguito come minimo il diploma di scuola secondaria superiore. La legge prevede però un’eccezione: coloro che hanno occupato questa carica per almeno un anno, nel corso dei tre anni precedenti all’entrata in vigore della riforma, potranno continuare a svolgere lo stesso il loro lavoro anche se non hanno il diploma di scuola secondaria superiore e non hanno seguito i corsi di formazione iniziale. Queste persone sono però obbligate a seguire un corso di aggiornamento periodico. In particolare l’argomento della formazione del futuro amministratore di condominio, merita un piccolo approfondimento al fine di sciogliere ogni dubbio o incertezza. Quando si ottiene la nomina di amministratore condominiale è molto importante seguire uno specifico corso di formazione per conoscere gli aspetti fondamentali dell’amministrazione condominiale, ed aggiornarsi costantemente per rimanere al passo con i tempi.
La revoca dell’amministratore condominiale rappresenta senza ombra di dubbio l’aspetto più delicato di questo argomento. La norma di riferimento è rappresentata sempre dall’articolo 1129 del Codice Civile e prevede che la revoca dell’amministratore condominiale debba essere votata dalla maggioranza dell’Assemblea condominiale oppure decisa dai giudici, se i condomini vi fanno ricorso, dopo aver riscontrato gravi irregolarità.
Più precisamente possiamo individuare otto gravi irregolarità che, se identificate, possono portare l’amministratore a perdere il suo prestigioso incarico: mancata convocazione dell’Assemblea condominiale per approvare il bilancio condominiale ed il rifiuto di convocare quest’ultima per la nomina di un nuovo amministratore; mancata esecuzione dei provvedimenti giudiziari, amministrativi e delle decisioni votate dalla maggioranza dell’Assemblea; mancata apertura del conto del condominio; una gestione delle diverse attività poco chiara che generi confusione tra il patrimonio condominiale e il patrimonio personale dell’amministratore o di altri condomini; aver acconsentito per un credito insoddisfatto alla cancellazione delle formalità eseguite nei registri immobiliari a tutela dei condomini; non aver eseguito la riscossione forzata di somme dovute al condominio nel caso in cui ci sia un’azione giudiziaria; assenza dei registri del condominio e, infine, una comunicazione dei dati condominiali inesistente, incompleta oppure errata.